Pur dovendo ammettere che la nostra esperienza in termini di partite giocate è piuttosto limitata, ci siamo accorti che capita con una frequenza abbastanza elevata che alcuni combattimenti "impari" abbiano una durata superiore alla norma e piuttosto irrealistica. Nell'ultima partita abbiamo avuto addirittura due simili situazioni, da cui prendo spunto per alcune riflessioni. Le situazioni sono state:
- fanteria leggera senza armi da mischia che affronta cavalleria leggera e che viene caricata anche da cavalleria pesante riuscendo a resistere per non meno di 5-6 turni di mischia prima di rompere
- 6 basi di arcieri (fanteria media senza armatura ed armi da mischia) che combatte contro 4 basi di thorakitai (fanteria pesante corazzata con lancia) ed 8 basi di falangiti riuscendo a resistere per almeno 6-8 turni (la mischia non era finita quando abbiamo terminato la serata; paradossale il fatto che gli arcieri erano "aiutati" da dei galati i quali sono andati in rotta mentre gli arcieri, pur avendo perso due basi, avevano ancora il morale perfetto)
Infine, ma non meno importante, si rifletteva riguardo all'eccessivo peso di un test di coesione e perdite fortunato: se io vinco la mischia anche con un certo vantaggio, soprattutto quando tale vantaggio è dovuto non ad un lancio di dai fortunato ma ad una migliore qualità delle mie truppe, però il mio avversario passa il test di coesione e non subisce perdite, quel turno di mischia non conta assolutamente nulla, come se nemmeno fosse stato combattuto ed io rimango con un pugno di mosche. Secondo me questo favorisce in modo ingiustificato le unità deboli, che hanno poche speranze di vincere il combattimento, in quanto un'unità forte può sperare d'invertire un combattimento che ha preso una brutta piega, mentre un'unità debole può solo sperare di prolungarlo il più possibile.
Voi che ne pensate?